Indonesia (©Elena Franco)

Indonesia

Sunyata: The Poetics of Emptiness

 

Sulle panche poste ai lati dello spazio unico del padiglione campeggia la scritta Enjoy the Silence. Ci si siede e si guarda in silenzio la dolce curva dei candidi fogli di carta appesi baciati dalla luce. Non capita spesso, ma quando capita è un sicuro indice: un allestimento che induce al silenzio, come un’architettura che riesce a farlo, è un buon allestimento.

Sunyata: la poetica del vuoto è il titolo di questo piccolo padiglione che rischia di essere uno dei più riusciti di questa Biennale. Lo è per la sobrietà dei mezzi usati in rapporto alla quieta monumentalità del risultato. Lo è per la discrezione ed eleganza del sapersi porre di questo paese composto da migliaia di isole. Lo è per la qualità del messaggio, che non rinuncia a misurarsi con temi di vitale importanza. Lo spazio architettonico si realizza utilizzando il vuoto, l’emptiness, un metodo fondato culturalmente “per liberare l’esperienza spaziale dall’oculocentrismo e dall’egemonia delle griglie”. Il pubblico è coinvolto nella mostra e ne è al centro esaltando la sostanza dell’ordine spaziale e non i singoli elementi di base. Il padiglione intende sottolineare l’importanza di un approccio progettuale basato sulla collaborazione fra artigiano e architetto, in una dialettica diffusa in Indonesia. Il concetto di vuoto è al tempo stesso presente in molte prassi costruttive locali. Il vuoto è però inteso come entità attiva: lo zero, ad esempio, ha un valore ben preciso. Il vuoto è uno strumento per donare ordine allo spazio senza utilizzare maglie strutturali.

Concetti complessi e pratiche tradizionali meravigliosamente espressi da un gesto semplice che disegna lo spazio e dona forti emozioni ai visitatori.

 

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015