Giappone: “Art of Nexus”
VENEZIA. “Osservare, parlare, ascoltare, vedere, annusare”, verso un’architettura che enfatizzi le percezioni e la condivisione. Il Padiglione giapponese curato da Yoshiyuki Yamana si focalizza su tre temi in relazione tra di loro: Territorio/ Persone/Cose.
La visione ed interpretazione della relazione delle persone con il territorio e con le cose ha determinato negli ultimi anni un ripensamento del modo di fare architettura: dodici proposte si pongono come esemplificative di risposte alle esigenze contemporanee della società.
Esigenze che nascono da una diversa consapevolezza rispetto alle certezze del passato (crescita e sviluppo) e soprattutto considerano l’attuale contesto sociale. Il tentativo è quello di cambiare le regole speculative di sviluppo del territorio e della città e trovare nuovi modelli. Su ampia scala, la provincia giapponese presenta da anni una fase di declino caratterizzata dalla riduzione della popolazione e dal suo invecchiamento.
Il Padiglione presenta alcuni progetti che si pongono l’obiettivo di rivitalizzare le aree rurali e promuoverne nuove forme di attività economiche e proposte artistiche/creative, volte a stimolare nuove relazioni e fattori di crescita.
Altro importante cambiamento sociale è l’aumento delle famiglie mononucleari, di età diverse, che vivono all’interno della metropoli. Parola chiave: aprire, creare spazi di condivisione e dialogo, al fine di ridurre la condizione d’isolamento e le relative conseguenze.
Il terzo elemento, il rapporto con le cose, da puro senso consumistico si sposta verso l’attenzione ai materiali, il loro significato e la loro percezione.
Le dodici proposte rappresentano un quadro articolato di progetti realizzati in contesti diversi ma accomunati da una forte vitalità ed espressione di socialità diffusa; gli elementi architettonici e le innovazioni sono minime ma significative nella rilettura di una diversa funzionalità abitativa.
Argomenti molto centrati e di grande importanza per lo sviluppo futuro urbano e territoriale, ma risulta poco chiara la loro rappresentazione negli spazi del padiglione.
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Commissario: The Japan Foundation Curatore: Yoshiyuki Yamana Espositori: mnm (Mio Tsuneyama); ondesign (Osamu Nishida); Erika Nakagawa; Naruse Inokuma Architects (Jun Inokuma, Yuri Narus; Naka Architects’ Studio (Toshiharu Naka, Yuri Uno); Nousaku Architects (Fuminori Nousaku, Junpei Nousaku); miCo. (Mizuki Imamura, Isao Shinohara); Levi Architecture (Jun Nakagawa); Shingo Masuda+Katsuhisa Otsubo Architects (Shingo Masuda, Katsuhisa Otsubo); Koji Aoki Architects(Koji Aoki); 403architecture [dajiba] (Takuma Tsuji, Takeshi Hashimoto, Toru Yada); BUS (Satoru Ito, Kosuke Bando, Issei Suma); dot architects (Toshikatsu Ienari, Takeshi Shakushiro, Wataru Doi) Sede: Giardini
Architetta laureata al Politecnico di Torino, dove consegue il dottorato di ricerca in Progettazione architettonica e dal 2012 è ricercatrice. Vive e lavora tra Torino e Tokyo, dove è stata visiting associate presso l’Università Hosei e visiting researcher presso l’Università di Tokyo. Nel 1999 ha fondato alessiostudio (poi denominato laa – lorenaalessioarchitetti), studio di progettazione architettonica e urbana, grafica ed eventi. Dal 2006 al 2011 ha fondato e presieduto la Casa delle Arti e dell’Architettura (CASARTARC) a Settimo Torinese