Storie da paesi vicini e lontani: la design week di Milano dalla Svizzera all’Indonesia
Salone e Fuorisalone sono importanti vetrine attraverso cui presentare la “swissness”, tra Palazzo Litta e zona Tortona, e la tradizione e innovazione dell’Indonesia
Il Salone e il Fuorisalone sono vetrine straordinarie per tutti i paesi che vogliano presentarsi, anche in modo istituzionale, al vasto pubblico del design che affolla Milano in questa settimana, appuntamento fisso a livello globale. Abbiamo scelto di raccontare due di queste avventure nazionali, molto diverse fra loro, ma significative e paradigmatiche, appunto per questo, dell’importanza delle manifestazioni meneghine.
La “swissness” a mezz’ora di macchina da Milano
Se cerchi il design svizzero a Milano un’ottima mappa ti è da guida. La grafica, neanche a dirlo, accurata e precisa, le localizzazioni molte e diffuse, le informazioni ineccepibili. La Svizzera si presenta subito con quella “swissness” che, in fondo, sta solo a mezz’ora di macchina da Milano, ma che, a volte, appare lontanissima dalle italiche terre.
La mappa è un progetto del Consolato Generale della Svizzera a Milano – Art Direction e design AMI – e riunisce la partecipazione svizzera che è articolata in diversi momenti organizzati dalla Fondazione svizzera per la cultura, Pro Helvetia. Palazzo Litta, l’affascinante palazzo barocco di corso Magenta, ospita “Swiss Design”, un’ampia esposizione che presenta i prodotti di sei studi svizzeri emergenti, con allestimento dei ginevrini Sacha von der Potter.
Spostandoci in zona Tortona troviamo “Swiss Design District” che raggruppa 13 piccole e medie aziende che rappresentano diverse realtà creative fra le quali non si può non notare l’innovativo progetto per la mobilità urbana Microlino, curioso mezzo di trasporto dalle linee antiche, ma non per questo meno simpatiche e riuscite, frutto dell’unione delle capacità svizzere e italiane: per una volta sono svizzere quelle del design e italiane quelle della tecnica.
La confederazione elvetica si presenta con un piccolo, ma organizzato esercito – come da tradizione – pronto a essere protagonista di un mercato maturo che offre il meglio di sé al mondo dalla vetrina di Milano.
Le IDentities dell’Indonesia
L’Indonesia – il quarto paese al mondo per popolazione distribuita su un grandissimo numero di isole nel sud est asiatico – è nazione ricca di storia, tradizioni, materie prime naturali e, fra queste, straordinarie qualità di legno. Dopo una prima presenza al Fuorisalone l’anno scorso, si affaccia quest’anno al Salone con uno stand istituzionale, dal significativo titolo IDentities, un gioco di parole fra Indonesia e le diverse identità che la animano, caratteristica che permea il paese in tutte le sue parti, dalla cultura, alla religione, alle popolazioni, agli ambienti naturali, e della quale gli Indonesiani sono giustamente orgogliosi.
Sono 27 i designers presentati da Bekraf, l’Agenzia governativa per l’economia creativa, insieme all’associazione dei Furniture Designers, HDMI, e sono accomunati “dal portare nel loro lavoro un tratto distintivo ed unico dell’Indonesia grazie alle tecniche o ai materiali usati”. Sono prove tecniche di design che, ripartendo da materiali già noti in occidente come il vimini e il rattan per arrivare ad altri sconosciuti, cercano di fondare e ampliare la visione della cultura del design indonesiana partendo dalle proprie radici in termini materici, artigianali e tecnici, svelando delle potenzialità grandi che devono trovare la giusta chiave di comunicazione per poter aprire strade, che crediamo possano essere estremamente significative, nel mondo del Design e della produzione su scala globale di alto livello.
Immagine di copertina: © Alessandro Colombo
Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015