Focus su “Liquido, Solido, Litico”

Marmomac 2018. Focus on “Liquido, Solido, Litico”

Dal 26 al 29 settembre si rinnova a Verona l’appuntamento con la Fiera Internazionale dedicata al settore litico, alle tecnologie di lavorazione, al design applicato e alla formazione. Il nostro avvicinamento ne svela tema e anticipazioni. Prima tappa: “Liquido, Solido, Litico”, una delle quattro mostre del padiglione The Italian Stone Theatre. Il curatore, Raffaello Galiotto, ce ne parla in anteprima

 

Se l’icona del 2018 è DRAP, la creazione firmata da Paolo Ulian per Silvestri Marmi e vincitrice dell’ICON award di Marmomac 2017, il tema della 53.edizione di Marmomac, “Acqua e Pietra”, letteralmente si concretizza all’interno del Padiglione 1, The Italian Stone Theatre, dove gran parte della pavimentazione dell’area sarà allagata da una estesa superficie d’acqua.

“Abbiamo scelto «Acqua e Pietra» per indagare, attraverso una serie di sperimentazioni progettuali, le interessanti relazioni tra questi due elementi”, ci anticipa il curatore Raffaello Galiotto. “In particolare ci interessa il rapporto tra la loro natura solida e liquida. Mentre uno è fluido, informe e sfuggente, l’altro è invece stabile, grave e longevo. La pietra in molti casi si è formata in ambiente liquido per poi consolidarsi e diventare, in milioni di anni, dura e compatta come oggi la conosciamo mantenendo però nel suo aspetto le tracce dell’ambiente marino da cui ha avuto origine. L’acqua successivamente ha eroso e levigato le rocce, scavando la pietra con forme fluide e lisce come risposta al suo scorrere perpetuo e la pietra ha accolto il liquido nelle sue cavità, diventando contenitore e canalizzando il deflusso.

L’uomo si è inserito in questo rapporto giocando con le specificità delle due materie, disponendo le pietre per proteggersi dalle piogge, sormontandole e lavorandole con grande perizia con gocciolatoi a sbalzo anche con raffinata cura estetica. “Acqua e Pietra” è un tema progettualmente stimolante che con le quattro mostre all’interno del Padiglione 1 (Liquido, Solido, LiticoArchitetture per l’acqua, Brand & Stone, Percorsi d’Arte) cercheremo di sviluppare ulteriormente in veste contemporanea”.

 

Può darci qualche anticipazione sull’allestimento dello spazio complessivo? 

“L’allestimento parte dall’idea di smaterializzare l’involucro edilizio attraverso il rivestimento delle pareti perimetrali interne e attraverso un materiale specchiante con lo scopo di focalizzare l’attenzione del visitatore  sui progetti esposti. Questa presenza liquida, ampia e orizzontale, potrà essere attraversata da passerelle in pietra e fungerà da specchio alle opere litiche che ritroveranno il proprio doppio attraverso un forte effetto scenografico, su isole espositive.”

 

In particolare nella mostra Liquido, Solido, Litico, vedremo nove progetti (per altrettanti designer) collocati su tre isole. In base a quali criteri sono stati scelti i designer e relative aziende?

“La pietra è un materiale che ha bisogno di conoscenza. Abbiamo pertanto selezionato designer che nei loro precedenti progetti avessero dimostrato curiosità e volontà di apprendere le specificità di questo settore (in forte cambiamento grazie all’introduzione delle lavorazioni numeriche) affiancandovi aziende produttrici di macchine della lavorazione e dei materiali di ambito nazionale.”

 

Secondo le anticipazioni in mostra troveremo prototipi di arredi e complementi per bagni, saune, spa in riferimento ad un ambito, quello del benessere, che sta conoscendo un mercato in crescita. Può darci un’anteprima dei progetti selezionati?

“Fra i lavori all’interno di The Italian Stone Thatre, Giulio Iacchetti presenta, attraverso un chiaro rimando alla simbologia antica, acquasantiere in porfido rosso;

Pio & Tito Toso realizzano un lavabo in pietra pugliese in cui la materia prende una conformazione quasi fosse stata levigata dall’azione dell’acqua;

Emanuel Gargano lavora su un concetto di vasca-doccia in massello: una superficie continua che per tre quarti di perimetro s’innalza e diventa quindi  doccia al contempo;

Lorenzo Damiani gioca sul valore dell’acqua presentando un lavabo a imbuto al di sotto del quale posiziona contenitori di plastica o vetro per il suo recupero: un concetto legato più al messaggio che alla funzionalità;

Moreno Ratti parte da un prodotto della ditta Petris basato su un assemblaggio di scarti di marmo di Carrara bianchi, neri, grigi e con questi crea lavabi da terra mentre Elena Salmistraro lavora con l’arabescato orobico, attraverso grafiche di forte valenza decorativa, imprimendo disegni dalle texture scavate.

Bisogna specificare, comunque, che per storicità d’impiego, il marmo è di forte appeal anche in virtù delle sue caratteristiche a contatto dell’acqua. Credo sia necessaria una riflessione e una valorizzazione di questa materia che conserva al suo interno la natura e il lunghissimo tempo necessario per la sua formazione. Nessun materiale imitativo può essere all’altezza di questi valori. Ritengo che i progetti migliori siano quelli in cui la materia si mostra con grande verità, portando l’uomo al contatto diretto, fisico, tattile con la materia naturale per indurlo a rapportarsi con rispetto e meraviglia nei confronti della natura. Le nuove tecnologie inoltre possono aiutarci nella riduzione degli scarti, lavorando per separazione e non per sottrazione.”

 

 

Immagine di copertina: un rendering della mostra “Liquido, Solido, Litico” all’interno del Padiglione The Italian Stone Thatre

 

 

AUTORI E AZIENDE PARTECIPANTI

Lorenzo Damiani / GMM, GRUPPO TOSCO MARMI, LICOM SYSTEMS – ALPHACAM

Francesco Faccin / SILVESTRI MARMI

Raffaello Galiotto / MARGRAF

Emanuel Gargano / RAMELLA GRANITI, TRAMBISERA MARMI

Gumdesign / PELLEGRINI MECCANICA, PIMAR, ILPA ADESIVI

Giulio Iacchetti / HELIOS AUTOMAZIONI, ANTOLINI

Moreno Ratti / PETRIS – STONETHICA

Elena Salmistraro / VICENTINA MARMI, DONATONI MACCHINE, CAVE GAMBA

Pio & Tito Toso / BIANCO CAVE

Autore

  • Veronica Rodenigo

    Si laurea nel 2002 in Lettere Moderne (indirizzo storico-artistico) all’Università degli Studi di Trieste con una tesi di ricerca in Storia Medievale. Dopo un master in Art and Culture Management al Mart di Rovereto e uno stage presso “Il Giornale dell’Arte” (Società Editrice Umberto Allemandi & C, Torino) alterna didattica e collaborazioni editoriali ad attività di comunicazione e ufficio stampa. Attualmente svolge attività giornalistica occupandosi di temi artistico-culturali. Dal 2008, a seguito di un’esperienza in redazione, collabora con "Il Giornale dell'Architettura" per il quale segue fiere di settore e format speciali. Nel 2016, in occasione della 15. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, ha ideato e gestito il progetto “Speciale Biennale Live”. È corrispondente de "Il Giornale dell’Arte” e curatore del supplemento “Vedere a Venezia”

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