Marmomac 2018. L'interno del Padiglione 1, The Italian Stone Theatre

Marmomac 2018: with stone you can

Marmomac 2018: with stone you can

 

Il viaggio nel mondo del marmo e della sua filiera inizia anche quest’anno da Verona: una full immersion di 4 giorni con 1600 aziende espositrici

 

VERONA. Con la consueta presentazione istituzionale all’interno dell’Italian Stone Theatre si è aperta ufficialmente stamane la 53. edizione di Marmomac che vede protagoniste 1.600 aziende espositrici di cui il 62% estere provenienti da ben 55 paesi. La fiera scaligera, rassegna locale nata nella vicina Valpolicella e poi traslata nel grande quartiere fieristico, assurta progressivamente a punto di riferimento prima nazionale e poi internazionale, è dal 2015 inserita nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy dal Ministero Italiano per lo Sviluppo Economico (MISE).

Marmi, pietre, graniti, agglomerati e conglomerati, blocchi di marmo, pietra grezza, macchine e attrezzature per la lavorazione, mezzi di trasporto e sollevamento sono solo alcune delle categorie merceologiche proposte dal salone leader nel settore per un mercato che negli ultimi 50 anni ha visto crescere la produzione mondiale di 10 volte per un interscambio globale di materiali pari a 17,5 miliardi di euro nel 2017.

Il tema dell’utilizzo della pietra naturale ha costituito inoltre lo spunto della tavola rotonda inaugurale: interpretato come “chiave dello sviluppo sostenibile delle città e del recupero urbano” ha offerto l’occasione per ribadire a livello istituzionale, da parte del primo cittadino scaligero Federico Sboarina, dell’assessore all’urbanistica Ilaria Segala e del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l’attualità del recupero delle aree dismesse. Fil rouge, quello della riqualificazione, raccolto da Marco dell’Agli (Studio Cucinella Architects) che nel corso del suo intervento ha presentato un focus esemplificativo di tre singoli casi sui quali sta attualmente lavorando lo studio bolognese.

Il primo, ad Aosta, interessa la trasformazione dell’ex caserma Testafochi in polo universitario. Accanto al recupero dell’edificio vincolato, due nuovi blocchi che, secondo l’immaginario progettuale, nell’involucro esterno riprendono la stratificazione dei ghiacciai schermando al contempo la luce solare. Al centro: una nuova piazza in pietra di Cogne.

Il secondo focus esemplificativo è Catania con la riqualificazione del quartiere di San Berillo; il masterplan che mira a ricucire il rapporto tra mare e città storica è caratterizzato da nuovi volumi a destinazione mista: residenziale, commerciale, ricettiva e culturale.

Da ultimo, a Milano, il caso del Museo di Arte Etrusca della Fondazione Luigi Rovati, ricavato creando nuovi ambiti al di sotto di un palazzo tardo ottocentesco e del giardino annesso. Spazi ipogei interamente rivestiti da listelli di lastre in pietra serena.

Nel pomeriggio la presentazione del XXIX Rapporto marmo e pietre nel mondo 2018 (Carlo Montanti, Aldus Edizioni, Carrara, 2018) restituisce il quadro globale anche attraverso apposite tavole di produzione estrattiva, interscambio lapideo mondiale, beni strumentali e strategie di sviluppo. Ne risulta, solo per citare alcuni dati di riferimento del comparto, una produzione estrattiva mondiale nel 2017 di oltre 310 milioni di tonnellate. Tra i paesi maggiori produttori il primato spetta alla Cina (seguita da India, Turchia, Iran, Brasile e Italia, al sesto posto) mentre nella nostra Penisola l’intera filiera (pietra e tecnologie) conta 3.300 aziende, 34.200 addetti e un saldo commerciale di 2,8 miliardi.

Stiamo realizzando un nuovo network per riunire imprese e attori del comparto in un grande progetto di difesa e promozione del prodotto lapideo” annuncia il Presidente di Confindustria Marmomacchine Marco De Angelis. L’iniziativa, a cui ha aderito Veronafiere e denominata “Pietra naturale autentica”, prenderà ufficialmente il via su scala nazionale il prossimo anno.

 

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