Kaan Architects, Corte Suprema dei Paesi Bassi, L'Aja © kaanarchitecten.com

Premiatissima pietra

Premiatissima pietra

Dallo Stone Award di Archmaraton al Best Communicator passando per l’Icon Award: ecco i premi più importanti di Marmomac 2018

 

VERONA. Anche se è oramai un ricordo la felice stagione del prestigioso Premio Internazionale Architetture di Pietra, che ha segnato le scorse stagioni della manifestazione fieristica veronese chiamando a raccolta, dal 1987 al 2013, i più importanti protagonisti del panorama architettonico internazionale, Marmomac rimane una cornice ideale per l’assegnazione di riconoscimenti e premi. È stato infatti svelato giovedì 27 settembre, all’interno dello scenario di The Italian Stone Theatre il primo vincitore dello Stone Award, la nuova categoria degli Archmarathon Awards nata per la promozione e la valorizzazione del materiale litico in architettura.

Ma facciamo un passo indietro: già nell’edizione 2016 di Marmomac si era svolta una prima selezione tra una ventina di progetti, ridotti a una rosa di tre finalisti. Tra questi Gonzalo Alonso, titolare dello studio Abalo Alonso Arquitectos, che a Marmomac 2018 ha illustrato il centro socio-culturale costruito a Santiago di Compostela in Spagna, e Maroun Lahoud, architetto libanese con studio a Parigi, il quale ha mostrato la chiesa di Sant’Elia realizzata nel paesaggio terrazzato nella regione di Beirut. Ma onori e spazio vanno al progetto vincitore, la Corte Suprema dei Paesi Bassi a L’Aja progettata da Kaan Architects. Per lo studio di Rotterdam, guidato da Kees Kaan, Vincent Panhuysen e Dikkie Scipio e composto da un team internazionale di progettisti, è intervenuto  il project architect Marco Lanna per illustrare nel dettaglio la genesi e la realizzazione di questo rilevante edificio civile.

Posto nel centro storico de L’Aia, lungo la Korte Voorhout e vicino al parco Malieveld, il progetto risponde con un piano terreno aperto e permeabile al tema dell’apertura nei confronti sia del luogo (il parco e il percorso urbano verso il centro) che del significato di un edificio destinato alla giustizia. Sul fronte principale sono state ricollocate sei statue in bronzo provenienti dalla vecchia corte di giustizia che è stata demolita. L’atrio a doppia altezza si estende per tutta la lunghezza dell’edificio e introduce alle aule poste al piano terreno, al primo livello contenente servizi aperti al pubblico e ai piani superiori destinati alle varie attività amministrative. Le pavimentazioni e i rivestimenti dell’atrio sono di pietra calcarea grigio chiaro, mentre nell’aula della corte una parete di alabastro simboleggia rigore e trasparenza. Ai piani superiori, la scelta di differenti varietà e colori di pietra caratterizza, nei nuclei distributivi illuminati dall’alto, i tre ambiti funzionali in cui sono divise le attività dell’istituzione.

Tutti i progetti selezionati per la sezione Stone Award rimangono comunque in lizza per le categorie generali di Archmaraton, rassegna organizzata e promossa da Platform e giunta ormai alle ultime miglia del suo lungo percorso: l’11 ottobre a Milano il traguardo finale.

Sempre all’interno di The Italian Stone Theatre ha avuto luogo la festosa premiazione del Best Communicator Award, il riconoscimento assegnato annualmente alle aziende che si sono distinte nella ricerca e nella cura dei propri spazi espositivi. Il Teatro della Pietra ha rivelato così il lato più spettacolare e glam del suo allestimento, grazie ai riflessi sulla grande vasca d’acqua disegnata come di consueto dai curatori del padiglione, Vincenzo Pavan e Raffaello Galiotto.

Un tema solo apparentemente “leggero”, quello dello stand fieristico, sia per la necessità di un continuo rinnovamento per distinguersi e catturare la curiosità dei potenziali visitatori, sia per l’inusitata varietà, nell’ambito di questa manifestazione, dei materiali da esporre: non solo i ciclopici blocchi di cava e le lastre, ma anche i giganteschi macchinari o i minuscoli ma preziosi utensili per la lavorazione dei materiali lapidei. Da questa complessità di temi deriva la struttura del premio, organizzato in quattro sezioni (Design, Stone, Machinery e Tools) a loro volta distinte tra operatori italiani e stranieri. La giuria di questa 12ª edizione del Best Communicator Award, presieduta da Giorgio Tartaro e composta da Camilla Bellini, Umberto Branchini, Marco Piva e Matteo Ruta, dopo una prima valutazione delle autocandidature ricevute ha passato in rassegna gli oltre 1.600 espositori della fiera. Una bella impresa, quasi una award marathon tra i padiglioni, che ha consentito di completare il processo di selezione e di eleggere le aziende che hanno creduto nel progetto di exhibit design, raccogliendone i frutti con questo riconoscimento. Peccato solo che i progettisti degli stand non vengano nemmeno menzionati, ridotti come sono (del resto anche per le italiche leggi) a meri “prestatori di servizi”.

Infine, l’ultimo tra i riconoscimenti assegnati nel corso della manifestazione è l’Icon Award, destinato a passare il testimone alla prossima edizione. La formula è chiara: tra tutte le installazioni esposte all’interno di The Italian Stone Theatre, viene individuata l’opera che, grazie al suo intrinseco valore simbolico, può diventare l’icona protagonista della campagna di comunicazione di Marmomac per l’anno successivo. Così è stato per l’immagine di Marmomac 2018 incentrata su Drap, l’opera firmata da Paolo Ulian vincitrice dell’Icon Award 2017. Quest’anno il riconoscimento è stato attribuito all’unanimità a “Marea” di Elena Salmistraro, una delle opere protagoniste della mostra “Liquido, Solido, Litico”. Saranno i suoi grafismi e le tarsie capaci di esaltare la naturale bellezza della pietra a traghettarci verso una nuova edizione della kermesse veronese.

 

 

 

Archmarathon Stone Award 

Kaan Architects, Corte Suprema dei Paesi Bassi, L’Aja

 

Best Communicator Award 2018

Design

Primo premio Italia ad A&G 23 “per l’originalità di mostrare la ricerca tecnologica e formale applicata a oggetti di uso ludico e domestico”.

Primo premio Estero a HSMARBLES – HELLENIC SUPERIOR MARBLES (Grecia) “per la declinazione complessiva di tutto lo spazio espositivo e la scelta di materiali e forme di forte espressività”.

Stone

Primo premio Italia a SANTUCCI GRANITI “per l’elegante rilettura compositiva di forme iconiche e la capacità espositiva dalla grande alla piccola scala”.

Primo premio Estero a MARMYK ILIOPOULOS (Grecia) “per la rarefazione dello spazio espositivo enfatizzata da ritmici giochi di volumi e texture”.

Machinery

Primo premio Italia a PEDRINI “particolarmente apprezzabile per la coerenza d’insieme, la cura del dettaglio e l’integrazione dei macchinari come elementi dello spazio espositivo”.

Primo premio Estero a D2 TECHNOLOGY (Portogallo) “per il forte impatto cromatico e la coerenza grafica che valorizzano il prodotto”.

Tools

Primo premio Italia a TYROLIT VINCENT “per la forte espressività della metafora evocata nelle immagini fotografiche a grande scala e i tagli di luce che rimandano ai processi di lavorazione”.

Primo premio estero a KGS DIAMOND INTERNATIONAL (Olanda) “per l’essenzialità dello spazio espositivo in grado di esaltare i dettagli tecnologici di piccole componenti”.

 

Icon Award 2018

“Marea” di Elena Salmistraro con Vicentina Marmi, Donatoni Macchine, Cave Gamba

 

Autore

  • Alberto Vignolo

    Nato a Peschiera del Garda (Verona) nel 1968, si laurea in architettura al Politecnico di Milano, dove ha svolto attività didattica e di ricerca fino al 2012. Alla libera professione affianca la ricerca sulla comunicazione del progetto architettonico e urbano, organizzando incontri e iniziative, scrivendo numerosi articoli e saggi e curando pubblicazioni. Dal 2010 dirige la rivista «Architettiverona»