The Naturality of Marmomac
Presentata a Milano la 54.ma edizione del salone internazionale dedicato a marmo, tecnologie e design in programma a Verona dal 25 al 28 settembre
MILANO. Oltre 1.600 aziende espositrici e 68.000 operatori provenienti da 150 nazioni. Si era chiusa così l’edizione 2018 di Marmomac, la fiera scaligera divenuta oramai appuntamento immancabile per il comparto della pietra naturale: una filiera da oltre 18 miliardi di euro d’interscambi a livello globale nell’anno appena trascorso e che sempre nel 2018 ha visto l’industria italiana ai primi posti per valore aggiunto della produzione (oltre 4 miliardi di euro, per il 73% realizzati grazie all’export).
Ora per questa 54.ma edizione, in calendario a Verona dal 25 al 28 settembre, la tre giorni di full immersion nell’universo litico avrà come tema “Naturality”. Un approccio che mira a raccontare la naturalità della materia nel suo aspetto più puro, valorizzandone l’unicità e la geodiversità in un mercato sempre più popolato da prodotti che ne imitano sinteticamente le caratteristiche.
È in linea con questo obiettivo la preannunciata adesione di Marmomac alla neocostituita Rete pietra naturale autentica (che riunisce soggetti correlati alla filiera tra cui produttori e trasformatori di marmi, graniti e pietra naturale, costruttori di macchine e prodotti complementari) nata con scopo di comunicare e promuovere l’utilizzo del materiale lapideo contribuendo così anche alla sua tutela.
Riconfermato inoltre l’asset fondamentale dell’internazionalità, così come ribadito da Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere e presente alla conferenza stampa ufficiale a Milano insieme al presidente dell’ente fieristico Maurizio Danese, Stefano Ghirardi (presidente della Rete pietra naturale autentica), Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan (curatori del padiglione The Italian Stone Theatre). Un asset consolidato dalla collaborazione con Confindustria Marmomacchine, ICE Italia Trade agency e Regione Veneto nonchè dalle affermate fiere estere di Stone Expo (Stati Uniti) e Vitoria e Cachoeiro Stone Fair (Brasile). Ad esse vanno ad aggiungersi nuove iniziative che puntano ai mercati asiatici (Shanghai e Pechino) e gli incontri b2b in fiera focalizzati su tre aree (Lusso, Lastre, Tools), orientate su specifiche categorie di professionisti (architetti, marmisti e installatori, distributori), provenienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Cina, Sudafrica, Australia, Germania, Mozambico, Turchia e Iran.
The Italian Stone Theatre
Anche quest’anno il padiglione 1 costituirà il fulcro dell’intera manifestazione, con gli appuntamenti dello Spazio Forum ma soprattutto con le quattro mostre contestualizzate in un allestimento in perfetta linea con il tema prescelto. Se all’esterno dell’Italian Stone Theatre troveranno collocazione, come in passato, i risultati della mostra Young Stone Project (con i prototipi elaborati dagli atenei di Bari, Bologna, Pescara, Roma, Venezia, Verona e Scuola del marmo di Sant’Ambrogio di Valpolicella), una volta varcata la soglia del padiglione sarà necessario oltrepassare una vera e propria quinta vegetale: una spessa siepe che introdurrà il visitatore in uno scenario allusivo al rapporto tra pietra e mondo vegetale.
In questo contesto s’incontreranno le mostre in calendario:
Lithic Garden (a cura di Vincenzo Pavan): 5 spazi concepiti come un hortus conclusus racchiudono, attraverso sedute ed elementi scultorei, inserti vegetali o acquei, il frutto della sperimentazione tra tecnologie per la lavorazione e 5 progettisti di fama;
Natural Things (a cura di Raffaello Galiotto): 8 giovani designer per altrettante inedite installazioni che si concretizzano all’interno di spazi cilindrici celati da tendaggi. Quasi un piccolo arcipelago in cui anche attraverso la proiezione di videointerviste i singoli autori del progetto spiegheranno al visitatore la loro idea nell’utilizzo della naturalità della pietra;
Brand & Stone (a cura di Giorgio Canale su Concept di Danilo di Michele): al secondo appuntamento si riconferma una formula vincente di partnership tra grandi aziende produttrici e brand appartenenti al panorama internazionale del design per la realizzazione e l’inserimento nelle proprie collezioni e sul mercato, di prodotti singolari (indoor e outdoor), sulla scia del motto stesso della manifestazione “with stone you can”;
Percorsi d’arte (a cura di Raffaello Galiotto): anche in questo caso si riconferma la seconda edizione che unisce creatività artistica e tecnologia. Opere realizzate senza l’apporto manuale bensì grazie all’utilizzo di macchine a controllo numerico focalizzano l’attenzione su un aspetto, ancora tutto da indagare, e sulle nuove potenzialità nell’utilizzo di un materiale antico ma al contempo sempre attuale.
Premi, formazione e nuovi servizi digital
A caratterizzare la 54.ma edizione non mancheranno i consueti appuntamenti con l’Icon Award, che ogni anno individua l’immagine rappresentativa della successiva edizione (il 2018 ha incoronato l’opera “Marea” di Elena Salmistraro) e il Best Communicator Award per il miglior allestimento fieristico. Sul fronte della formazione professionale da segnare in agenda i workshop della Marmomac Academy dedicati agli interior designer (novità di quest’anno), mentre si preannuncia smart la nuova App che, geolocalizzando tutti i padiglioni, consentirà, tra le altre funzioni, di salvare le informazioni sugli espositori prescelti e lo scambio di biglietti da visita digitali.
Immagine di copertina: la conferenza stampa di presentazione di Marmomac 2019, giovedì 30 maggio, alla Terrazza Martini di Milano. Da sinistra a destra: Stefano Ghirardi (presidente Rete pietra naturale autentica), Giovanni Mantovani (direttore generale Verona Fiere), Maurizio Danese (presidente Verona Fiere), Giorgio Tartaro (giornalista), Raffaello Galiotto (curatore del padiglione The Italian Stone Theatre)