Lo studio, corridoio d’ingresso nel Salone
Breve panoramica dei principali progetti esposti dal Sistema Design del Politecnico di Milano e dallo IED
Studio, corridoio, ingresso e salone non sono solo quattro ambienti domestici, alcuni dei quali ampiamente superati dalle logiche abitative contemporanee. Il Salone 2019 ha confermato una tendenza in atto da diverso tempo, ovvero quella di concentrare durante la Design Week iniziative e Open Day (Domus Academy e IED li hanno organizzati nello stesso giorno, il 12 aprile) per aprire le porte del sistema formativo milanese e dimostrare quanto sia in grado di alimentare lo spettacolo e la produzione di questo evento diffuso. Perché dunque presentarsi ai potenziali futuri studenti in noiose giornate primaverili, obbligandoli (soprattutto quelli esteri) a costose trasferte, quando possono essere abbagliati, stupefatti e convinti nelle giornate in cui tutto sembra essere possibile e luminoso?
Fatta questa premessa, bisogna riconoscere che senza l’operosità degli studenti molti FuoriSalone non sarebbero realizzabili, impegnati dai rispettivi docenti a misurarsi con progetti nati all’interno delle attività didattiche. Prototipi e multimedialità, contenuti e ispirazioni, spesso non hanno un nome, se non quello dei laboratori universitari all’interno dei quali sono stati concepiti.
Dal punto di vista programmatico, l’offerta più completa proviene sempre dal Sistema Design del Politecnico di Milano (Scuola del Design, Dipartimento di Design e POLI.design), dove gli studenti vengono chiamati a valorizzare la progettualità in molteplici espressioni. “DesignxDesigners”, “Reflection” e “Design a Sesto” sono una prova di forza della capacità produttiva ed espositiva degli iscritti, un bacino d’idee capace di stordire e di raccontare dove pulsa il cuore (sempre più smart) dei futuri creativi. Orti, natura e cibo sono gli sconfinamenti del design in settori dove si richiede un massiccio uso delle abilità strategiche rispetto a quelle prettamente tecniche; aspetto, quest’ultimo, ancora più definito all’interno della conferenza “Rethink! Service Design Stories”, primo festival in Italia dedicato al design dei servizi che ha riunito oltre 20 ospiti internazionali per condividere idee, esperienze, best practice, attitudini e progetti che stanno cambiando il mondo. Le due giornate, molto partecipate, hanno contribuito ad attivare riflessioni strategiche e azioni concrete con agenzie e società di consulenza, imprese profit e no profit, designer, start-up, istituzioni, università e cittadini.
Interessante l’installazione dello IED “Under Pressure”, invito al pubblico della Design Week a riflettere sul grande tema della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Nata come percorso formativo sviluppato in tre anni (rivolto agli studenti del secondo e terzo anno di tutti i corsi Triennali, provenienti dalle undici sedi del Network fra IED Italia, Spagna e Brasile), la prima fase ha visto il lancio del contest “100 domande per domani”.
Di particolare rilevanza le iniziative riservate dal POLIMI e dallo IED al tema della mobilità sostenibile con gli eventi “Self Driving Society @2030” e “Blue emobility Days”, dedicati ai temi delle auto a guida automatica e ai nuovi scenari disegnati dalla rivoluzione elettrica.
Eventi di nicchia, ma molto ben curati, sono stati “Mimesis – Material Performances”, collaborazione tra Ceramiche Refin e Ooniko con Istituto Marangoni; così come “Sound & Vision”, mostra interattiva organizzata dall’Università di Arte e Design di Losanna (ECAL). Gli studenti dell’Istituto Marangoni hanno realizzato una serie di oggetti da tavolo in vetro prodotti da Ooniko caratterizzati da una connessione narrativa con la collezione “Vetri” in gres porcellanato di Ceramiche Refin. Il risultato è di grande interesse, in termini di compatibilità e valorizzazione reciproca delle finiture e delle sfumature, ma soprattutto in termini di ricerca di soluzioni materiche in grado di enfatizzare la luce. ECAL, invece, ha presentato una collezione insolita di campanelli interattivi sviluppati dagli studenti del primo anno del corso di laurea in Disegno Industriale. Il progetto è a tutti gli effetti un’esperienza immersiva, uno studio su come la meccanica del movimento e la produzione sonora possano sorprenderci nella loro semplicità, uno spazio dove recuperare e riflettere sul rapporto tra gli oggetti e il loro suono quotidiano, spesso talmente presente e assimilato da diventare un non-suono.
Immagine di copertina: inaugurazione mostra “Design X Designers” a cura di Marisa Galbiati e Mariano Chernicoff, presso il Politecnico di Milano fino al 30 aprile (© Matteo Bergamini/Lab Immagine)
www.design.polimi.it/salonedelmobile2019
www.ied.it/salone-del-mobile-2019
www.istitutomarangoni.com/en/news-event/design-experience-milano-design-week/
www.ecal.ch/fr/4082/evenements/expositions/ecal-milano-2019-sound-vision
Ricercatore e industrial designer del CETMA, si occupa di design management, business development e processi di sviluppo prodotto. Mentore del progetto WORTH, il più grande incubatore europeo finanziato all’interno del programma COSME per la creazione e il supporto di collaborazioni transnazionali tra designer, PMI e technology provider che desiderano sviluppare prodotti innovativi e di design nei settori moda, tessile, calzaturiero, arredamento d’interni, pelle, gioielleria e accessori. Il suo gruppo di lavoro ha ricevuto diversi riconoscimenti e segnalazioni ADI Design Index, nel 2011 e nel 2016 le Menzioni d’Onore al Compasso d’Oro. Diverse le esperienze internazionali nei principali programmi di scambio studentesco e lavorativo, Erasmus, Grundtvig, Relate, EID e i progetti svolti all’interno dei programmi comunitari Interreg, IPA, Framework Programmes RTD. Svolge attività di docenza e gestione di laboratori all’interno della BS de “Il Sole 24 Ore”. Coordina la sezione Design de Il Giornale dell’Architettura.com e le rubriche SOS Design (Design per l’emergenza) e Professione Designer