Per il Salone del Mobile un altro record
Così si chiude la grande festa della Milano Design Week 2019 nel nome della creatività e della qualità di vita italiana
MILANO. La domenica sera, arrivati alla conclusione di questo Salone 2019, fra gli organizzatori e lo staff serpeggia un’evidente soddisfazione: anche in questa edizione -non era affatto scontato essendo la biennale di Euroluce e Workplace tradizionalmente meno forte di quella di Cucina e Bagno- la manifestazione non si è arrestata nella corsa alla crescita e al successo. Anche in questo caso il risultato non è extemporaneo, ma arriva da lontano. Nella International Business Lounge quest’anno campeggiava una parete lunga venti metri che, riportando una timeline dal 1961 al 2019, rappresentava, attraverso i manifesti prodotti negli anni, la grande corsa del Salone dal momento del boom economico ad oggi, quanto sia durato il lavoro per costruire il grande successo che oggi viviamo.
Ancora di più, la dedica di quest’anno al genio di Leonardo, celebrato in due grandi eventi, Aqua in città e De-signo in Fiera, ha reso evidente a tutti il profondo substrato culturale e storico che è la migliore spiegazione del successo di Milano e del suo territorio, e a caduta dell’Italia tutta, in quel campo di creatività del quale il design odierno è solo uno degli aspetti nel quale la qualità di vita fondata sul sapere, che coniuga cultura scientifica e umanistica, produce quei risultati che tutto il mondo accorre a vedere e celebrare sotto la Madonnina nella settimana di aprile che si è appena conclusa.
Da lontano vengono anche le ragioni per le quali il Salone ha pervaso negli anni la città e i cittadini, creando quel FuoriSalone che anche oggi ha prodotto migliaia di eventi – forse veramente troppi invero, ma appunto per questo ancora più significativi – che chiamano tutti ad una grande festa nel nome del Design, della creatività, della qualità di vita italiana. I numeri parlano, ovviamente, ma ancor più le parole, quelle del presidente del Salone Claudio Luti che affermano con orgoglio che «abbiamo investito sulla qualità e abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra voglia di fare sempre meglio, lavorando a stretto contatto con designer, artigiani, operatori della comunicazione e della cultura per continuare a produrre innovazione di prodotto e di processo e a raccontare storie che aumentano il valore dell’oggetto di design». Per il presidente di Federlegno Emanuele Orsini «investimenti, creatività, entusiasmo sono le parole d’ordine di una manifestazione che ha visto gli imprenditori mettersi in gioco per contribuire al successo di un’edizione che, ancora una volta, ha dimostrato il valore di una filiera in grado di muoversi unita per vincere le sfide dei mercati internazionali». Il fertile rapporto tra impresa, città e territorio è stato testimoniato anche dalla presenza di tutte le autorità governative ed istituzionali (in Fiera si è svolto anche il Consiglio Generale di Confindustria) che, in molteplici tagli del nastro, incontri, conferenze hanno riconosciuto il valore del Salone del settore quale uno dei motori dell’economia italiana.
La manifestazione ha anche inaugurato una modalità espositiva trasversale, dando vita ai padiglioni di S.Project, formula che guarda alla qualità e complessità dell’abitare come tema che viene affrontato superando le barriere merceologiche e guardando alla forza del progetto come momento di sintesi e di proposte innovative.
Ci si lancia dunque nei prossimi due anni che porteranno al 60° forti di un accordo con il teatro alla Scala ed il Comune di Milano che salda il rapporto con le eccellenze cittadine. Non a caso il Salone ha aperto sul palco del teatro del Piermarini e ha chiuso nella corte di Palazzo Marino. Nella serata conclusiva il Salone ha voluto tributare un premio alla carriera a Mario Bellini, grande mattatore di questa settimana invero, ma due giorni prima non aveva dimenticato di premiare i giovani del Salone Satellite, numerosi e di grande qualità anche quest’anno, ponendo la manifestazione come snodo fondamentale fra le generazioni che, in un proficuo dialogo fra passato e presente, costituiscono l’unico vero segreto per affrontare il futuro con successo.
Il futuro arriverà il prossimo aprile del 2020, non senza passare quest’anno in autunno da Mosca e Shanghai, perché il Salone ha radici profonde a Milano, ma opera sulla scena del mondo intero.
—
I numeri del Salone
386.236 presenze, in 6 giorni, provenienti da 181 paesi
incremento del +12% rispetto all’edizione 2017, che proponeva Euroluce e Workplace 3.0
2.418 gli espositori, di cui il 34% esteri, da 43 paesi, suddivisi tra Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Euroluce, Workplace3.0 e S.Project
550 i designer partecipanti al SaloneSatellite.
—
Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015