“Unlimited design”: la terza edizione di Isola Design District
Blank invita alla scoperta di ciò che ancora c’è da scoprire attraverso un design village con esposizioni, installazioni ed eventi
Giunta alla sua terza edizione, Isola Design District si è presentata alla Mdw 2019 in linea con il carattere del quartiere: effervescente, fuori dagli schemi, attenta all’innovazione, alla sperimentazione e alla contaminazione. Nella sei giorni milanese la comunità di designer e studi emergenti si è fatta conoscere e apprezzare. Non tutto certo merita la sottolineatura positiva, ma nel complesso i miglioramenti ci sono stati. Il tema di quest’anno, “Unlimited Design”, nelle intenzioni dei suoi ideatori – la giovane agenzia creativa Blank – era un chiaro invito a scoprire ciò che ancora c’è da scoprire.
“Stecca 3.0” ha rappresentato il cuore del distretto, trasformandosi nel Design Village con esposizioni, installazioni ed eventi tra cui gli Unlimited Design Talks. Main partner e protagonista del villaggio del design è stata 3M, che si è presentata con un’installazione progettata da Paola Silvia Coronel e Byron Trotter. È stata l’occasione per presentare la collezione 3M Fasara e la nuova 3M Di-Noc Glass. Apprezzate le sculture urbane della designer belga Lien Van Deuren di Hartwerp, così come il primo bar i cui arredi sono stampati in 3D con i biopolimeri di risulta delle produzioni del packaging (Caracol Studio).
Lasciati alle spalle “I Giardini di Leonardo”, un percorso artistico di materiali vegetali (Claudia Zanfi e Andrea Liberni), ha catturato l’attenzione del pubblico giovanile l’installazione di Targetti che, in uno dei locali icona della zona, il Frida, ha presentato “Lines Out of the Box”, che ha accompagnato i lavori del giovane illustratore Ale Giorgini.
Per il centesimo anniversario del Bauhaus, l’artista e designer Myriam Kuehne Rauner ha dedicato la sua nuova collezione, “Echo Bauhaus”, allo stile della scuola tedesca: tra le opere, un mini-bar mobile composto con un ricco mix di materiali (ottone e marmo) e colori. Con lei, per un tuffo nel design scandinavo, la designer e giornalista finlandese Jutta Yla-Mononen.
Oz, la novità firmata Targetti
All’Isola Design District, Targetti ha presentato un sistema di illuminazione magnetico a moduli di ridotte dimensioni. Il cuore è il power track: un binario di 5 mm di spessore, alimentato a 48V, sul quale si possono collocare a piacere i moduli luminosi che, grazie alla connessione magnetica, possono essere posizionati sia per orientare il fascio di luce secondo le esigenze sia per aggiungere o togliere il modulo stesso. Oz può essere installato a vista o alloggiato all’interno di un apposito canale, con applicazioni a incasso, a plafone o a sospensione. Le dimensioni dei moduli luminosi sono ridotte: 25 x 25 x 50 mm nella versione Small e 50 x 50 x 50 in quella Large. Il track e i moduli sono disponibili nelle finiture bianco e nero.
A Palazzo Lombardia i Compassi d’Oro della luce
Al secondo anno della Milano Design Week, la delegazione lombarda dell’Adi si è proposta con LightRevolution. Il design illumina la vita, una mostra allestita nel Belvedere di Palazzo Lombardia. Curata da Massimo Farinatti, Ambrogio Rossari e Susanna Vallebona, al 39° piano della Regione sono stati esposti 32 prodotti icone del design, provenienti dalle selezioni, dal 1954 a oggi, del premio Adi Compasso d’Oro. Si è trattato di una rassegna di prodotti industriali, in gran parte ancora in produzione, che hanno contrassegnato l’evoluzione della società italiana. Hanno fanno parte della mostra le luci di Artemide, Davide Groppi, Flos, Foscarini, iGuzzini, Luceplan, Martinelli Luce, Oluce, Targetti, Torremato, Fabbrica Apparecchi Illuminazione Greco, Ilva Pali Dalmine Design Community e Luxit.
La tecnologia al servizio dell’architettura
La collaborazione tra Isola Design District e Regione Lombardia ha prodotto Materiae, una serie di installazioni che esaltano le materie. Presenti nella piazza di Palazzo Lombardia, la torre progettata da Pei Cobb Freed & Partners, Caputo Partnership e Sistema Duemila, diverse opere da SenseKnit a German Design Corner da Bauhaus +100! a Terramia. Quest’ultima, frutto del lavoro dell’architetto francese Stephanie Chaltiel, è un prototipo di case interamente realizzate con materiali naturali, come bambù e argilla. Il processo di fabbricazione coinvolge droni che spruzzano del materiale impregnante. L’intento del progetto è applicare le tecnologie più innovative all’architettura tradizionale per dar vita a metodologie di costruzione che possono essere utilizzate in scenari di emergenza.