La mostra 1+1+1 di Assab One: dall’industrial heritage alla “fabrica” come arte del respiro
Curata da Marco Sammicheli, indaga il rapporto tra arte, design e industria attraverso il lavoro di Johanna Grawunder, Christoph Hefti e Antoni Malinowski, accompagnata da un progetto speciale degli studenti dell’ISIA di Faenza - Assab è nome di un porto di mare africano, One è primo numero della via Assab, nel quartiere di Cimiano, e numero primo della seconda edizione di 1+1+1, “format espositivo” ideato da Elena Quarestani e curato da Marco Sammicheli. Siamo in un’area interstiziale dell’evento Salone del Mobile + MiArt dove il luogo - gli ex-fabbricati della GEA, Grafiche Editoriali Ambrosiane - è l’intersecarsi di 3 ambienti +1 che intrecciano arte, design, industria, artigianato e urbanesimo. Lo scheletro della tipografia è un insieme di superfici su cui l’arte si ri-disciplina, riscrive, attraverso esposizioni site specific e laboratori, un immaginario articolato del paesaggio, tra archeologia urbana e desiderio di un nuovo urbanesimo.