Yvonne Farrell e Shelley McNamara: l’architettura non deve essere inaccessibile
Le curatrici della 16. Biennale di Architettura ci parlano di Freespace, tra possibili chiavi di lettura, pubblico allargato e rapporto con le altre edizioni - Freespace è una mostra che espone molte cose e molti temi, dal presente al passato, dall’architettura costruita ai progetti, alle visioni e aspirazioni alle diverse scale e tipologie. Quali sono le sue chiavi di lettura? Yvonne Farrell: La prima è la città in cui si tiene questa mostra, Venezia. È un evento che si svolge tra edifici fantastici di cui abbiamo cercato di svelare il carattere. Vogliamo che i visitatori si accorgano delle Corderie, uno straordinario edificio lungo più di 300 metri, che è stato sia un luogo di produzione che di rappresentazione. Uno spazio unico che si propone, di fatto, come uno dei partecipanti della nostra Biennale. Quando percorri tutte le Artigliere e giri a sinistra, la luce ti invade dai 2 lati, il riflesso dell’acqua ti travolge alle Gaggiandre, con i 2 corpi d’acqua e la straordinaria copertura che li tiene insieme.