Dal 17 al 22 aprile la 56° edizione del Salone Internazionale del Mobile ha animato tutta Milano, che ha aperto oltre 500 luoghi, per un fatturato del settore arredamento del valore di 26,9 miliardi e un export in crescita. Tra Salone e le centinaia di eventi del Fuorisalone, ecco il nostro Speciale
Ricerca tecnologica e dei materiali, internet of things (IoT), flessibilità, sostenibilità, qualità e creatività sono tra i concetti più esplorati e messi in mostra in questa Design Week 2018, che è chiusa con numeri da record sia per quanto riguarda il mondo professionale che si è radunato a Milano, sia per il grande successo di pubblico.
La 57° edizione del Salone del Mobile di Milano ha chiuso con un’affluenza di 434.509 presenze provenienti da 188 paesi, registrando un +17% rispetto all’edizione 2016, medesime biennali cucina e bagno, e un +26% rispetto al 2017. Gli espositori sono stati 1.841 di cui 27% esteri da 33 paesi. Addetti ai lavori, studenti e non solo hanno affollato per una settimana i padiglioni della Fiera di Rho, confermando come il Salone del Mobile rimanga il palcoscenico indiscusso a livello internazionale del mondo del design.
Dalla Fiera l’onda entusiasta ha sommerso la città che ha aperto le sue porte per accogliere il design in tutte le sue forme (nei 500 luoghi pubblici occupati) mostrandosi attraverso palazzi privati, pubblici, corti, piazze e, sempre più articolata, in zone o distretti: Tortona Design Week, Rainbow District, Zona Santambrogio, Ventura Future e Centrale, Porta Venezia in Design, Bovisa Design District, MonteNapoleone Design Experience, 5vie Art + Design, Brera Design District e Isola Design District.
Al di là della cronaca, ormai quasi impossibile vista la dimensione del fenomeno (così come è chiaramente impossibile anche solo pensare di visitare tutte le location più interessanti, tutti gli stand migliori, tutte le mostre più coinvolgenti), la design week di Milano rappresenta un modello che, riconosciuto e apprezzato, è diventato un paradigma ora non più da copiare, tentativo vano, ma da esportare e diffondere. Si sono viste in città delegazioni estere in cerca di sinergie e collaborazioni con il “modello Milano” che è vivo lungo tutto l’arco dell’anno anche come luogo di formazione, impresa, business e cultura.
Arrivati a questo livello, quale il prossimo traguardo, quale il prossimo record? Probabilmente la sfida è ora riuscire a organizzare questo straordinario sforzo spontaneo, nato dal successo del Salone, in un organismo unico e coordinato che possa così competere, ancora meglio e ancora di più, sulla scena del mondo. Buona lettura!
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