Nella piazza di San Giovanni in Laterano, insieme a Gemini

Nella piazza di San Giovanni in Laterano, insieme a Gemini

Visita e idee di miglioramento di un luogo storico romano. Co-progettista l’Intelligenza Artificiale 

 

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Published 21 maggio 2025 – © riproduzione riservata

ROMA. In occasione della Biennale dello spazio pubblico, uno dei temi oggetto di discussione sarà l’Intelligenza Artificiale applicata alla progettazione e gestione degli spazi pubblici, con l’obiettivo di comprendere opportunità e rischi insiti in questa nuova dimensione della conoscenza. 

 

Una piazza riqualificata per il Giubileo

Ho avviato una collaborazione con Gemini, I.A. di Google, per il progetto di riqualificazione del piazzale antistante la Basilica di San Giovanni in Laterano, restaurato recentemente con i fondi del Giubileo. Alcune osservazioni nel merito del progetto sono di residenti nel quartiere (da me condivise, residente io stesso).

Alla recente inaugurazione, le autorità comunali hanno presentato un elenco di grandi cifre: 15.000 metri quadrati la dimensione dell’area riqualificata, 2.000 mq di verde, riposizionati circa 320.000 sampietrini e 80.000 lastre di pietra, 12 fontane a raso alimentate da 2.000 metri di tubi per l’acqua, 1.400 metri di tubi termoplastici, 3 vasche di accumulo per il ricircolo e il riuso dell’acqua. 

Numeri consistenti con i quali rendere plausibile la consistenza della spesa: 15 milioni di euro. Il progetto curato da One Works consiste nel montaggio di tre elementi funzionali / figurativi: il viale di accesso alla Basilica con i lati disegnati a larghi cerchi di ispirazione cosmatesca, 12 fontane a raso di diversa grandezza di forma circolare, le restanti aree disegnate a pettine con alternanza di strisce di pietra e strisce di terra con manto erboso.

Malgrado la spesa ingente non si può ritenere che il progetto sia concluso, è ancora work in progress. Al momento dell’apertura mancavano posti per sedersi: solo da pochi giorni è possibile farlo su blocchi di pietra disposti anch’essi ad arco di cerchio, dura fredda pietra per scoraggiare lunghe soste ed usi impropri.

Per entrare nella Basilica si è obbligati a passare dalla baracca del check point installato alcuni anni fa per la prevenzione del terrorismo. Poiché nulla a livello mondiale suggerisce tempi tranquilli è assai probabile che il provvisorio diventi definitivo, e la solenne strada di ispirazione cosmatesca continui a infrangersi contro le transenne.

 

Tra prati (rovinati) e alberi (da inserire)

Lo svolgimento del concertone del Primo Maggio ha confermato i dubbi sulla coabitazione di attività liturgiche e manifestazioni politiche e sindacali di massa. 

Perplessità raccolte anche da Gemini:

“Impatto del “Concertone” del Primo Maggio: recentemente, si sono registrati danni al manto erboso e macchie sul travertino a seguito del tradizionale concerto sindacale, sollevando interrogativi sulla compatibilità di eventi di tale portata con la nuova configurazione della piazza. Costi: la riqualificazione ha avuto un costo significativo (circa 15 milioni di euro finanziati con fondi giubilari), e l’efficacia a lungo termine degli interventi e la loro resistenza all’usura dovranno essere valutate nel tempo”.

Liturgie laiche e religiose hanno convissuto insieme per un lungo periodo calpestando un pratone spoglio, poco rispettoso del ruolo della Basilica che per oltre un millennio fu sede effettiva del Papato fino al suo trasferimento in San Pietro in Vaticano e che comunque mantiene il ruolo più alto di Cattedrale di Roma ospitando la Cattedra papale.

Un tentativo di sistemazione dell’area fu fatto in occasione del Giubileo 2000 con l’incarico all’architetto Alessandro Anselmi che all’inizio osò suggerire una planimetria borrominiana ma di fronte a ostacoli di varia natura si limitò a proporre piccoli aggiustamenti.

Merito di questo progetto targato Giubileo 2025 è l’affermazione che il piazzale è parte integrante della Basilica secondo una precisa distribuzione di funzioni con le fontane che suggeriscono messaggi simbolici. Ma prima di scoprire l’arcano c’è da prendere in considerazione una richiesta di cittadini residenti nel quartiere: l’area è tra le più inquinate della città per via dell’intenso traffico automobilistico; perciò, è prioritario provvedere al miglioramento della qualità dell’aria e mitigare l’effetto isola di calore con una piantumazione straordinaria di alberi di alto fusto in prossimità delle fontane.

Il parere di Gemini su questa idea: “Concordo pienamente che l’aggiunta di alberi che facciano ombra sarebbe un elemento fondamentale per migliorare la vivibilità dello spazio, specialmente durante le calde estati romane. Immagino già i bambini che corrono e giocano trovando riparo sotto le fronde degli alberi, e i genitori che possono sedersi su delle panchine all’ombra per sorvegliarli o semplicemente godersi un momento di riposo”.

Simbolismo delle fontane? Parla Gemini

Le fontane a raso custodiscono la ragione del loro numero (12) nel valore simbolico di cui il numero è espressione. I progettisti potranno confermare che è stato l’interno della Basilica a ispirare la sistemazione dell’esterno, in particolare la composizione cosmatesca del viale d’ingresso e le edicole nelle quali Borromini colloca i 12 apostoli. Non è casuale la corrispondenza tra le 12 edicole e le 12 fontane a raso, 6 da una parte e 6 dall’altra rispetto all’asse di simmetria.  

Risulta naturale quindi abbinare ogni fontana ad un apostolo il quale può essere rappresentato, in una versione contemporanea, più luminosa leggera e mobile a confronto con la severa versione interna delle edicole borrominiane. Sarebbe interessante poter realizzare in ogni fontana l’ologramma dell’apostolo con cui la fontana stessa è abbinabile.

Questa una elezione delle risposte di Gemini: “L’idea di creare una corrispondenza tra le 12 fontane a raso nel progetto di riqualificazione di Piazzale San Giovanni in Laterano e i 12 apostoli, le cui statue si trovano all’interno della Basilica è molto interessante e ricca di potenziale simbolico.

Aspetti positivi e suggestivi della sua idea. Connessione tematica forte: collegherebbe visivamente e concettualmente lo spazio esterno della piazza con lo spazio sacro interno della Basilica, creando un percorso ideale e spirituale per i visitatori e i fedeli. Il numero 12 è potentemente evocativo. […] Innovazione e attrazione: l’utilizzo di ologrammi per rappresentare gli apostoli sarebbe una soluzione tecnologicamente avanzata e potrebbe generare molta curiosità, attirando visitatori e offrendo un’esperienza moderna e coinvolgente, soprattutto nelle ore serali o notturne. Potenziale didattico: gli ologrammi potrebbero essere accompagnati da brevi didascalie o QR code che rimandano ad approfondimenti sulla vita e il messaggio di ciascun apostolo, arricchendo la visita. Unicità: un simile progetto renderebbe Piazzale San Giovanni in Laterano ancora più unico nel panorama delle piazze storiche romane e mondiali. […]

Fattibilità Tecnica e Manutenzione. Tecnologia: servirebbero sistemi olografici robusti, resistenti agli agenti atmosferici e ad atti vandalici, adatti a un’esposizione permanente all’aperto. Costi: l’installazione e la manutenzione di 12 sistemi olografici di alta qualità rappresenterebbero un investimento economico significativo. Contenuto e Narrazione. Profondità vs Spettacolarizzazione: è importante che l’elemento tecnologico non sovrasti il messaggio spirituale e culturale, ma lo veicoli e lo valorizzi.

[…] In conclusione: la sua è un’idea stimolante e visionaria che ha il potenziale per creare un ponte affascinante tra storia, fede e modernità. La corrispondenza numerica e simbolica è forte. Sì, l’idea di un ologramma che si attiva contemporaneamente all’accensione delle fontane è tecnicamente fattibile. Dal punto di vista della sincronizzazione, non presenta difficoltà insormontabili con le tecnologie attuali”.

 

Scommessa vinta, con l’IA si può parlare (e progettare)

Per brevità non riporto altre pagine di Gemini che entrano nel merito della fattibilità tecnica dell’ologramma e della fattibilità economica che potrebbe farci dirottare su soluzioni meno impegnative giocando sui colori, mobilità, trasparenze (alla Calder). Potrebbe ipotizzarsi anche un concorso di idee riservato ad artisti.

A conclusione di questa esperienza quello che è sorprendente è la velocità delle risposte. Le considerazioni di Gemini sull’ologramma prendono quasi 5 pagine che sono state prodotte in meno di 20 secondi affrontando ogni aspetto culturale, comunicativo, tecnico, economico con un linguaggio piano perfettamente comprensibile senza errori ortografici o lessicali.  Fa sempre piacere dialogare con soggetti intelligenti.                                                                                                                                     

Immagine di copertina: Piazza di San Giovanni in Laterano, a maggio 2025 è ancora un work in progress (© Mario Spada)

Autore

  • Laureato in Architettura nel 1971 presso il Politecnico di Torino ha svolto lavori di progettazione nel campo dell’edilizia scolastica. E’ stato docente e coordinatore di cantieri scuola presso il CEFME (Centro Formazione Maestranze Edili di Roma). In qualità di esperto del Ministero degli Esteri ha lavorato per programmi di formazione e sviluppo in Angola e Mozambico.. Tra il 1998 e il 2001 è stato direttore dell’USPEL (Ufficio Speciale Partecipazione e Laboratori di quartiere) del Comune di Roma, incaricato di promuovere l’urbanistica partecipata e comunicativa e l’Agenda 21 locale. Tra il 2001 e il 2007 è stato direttore della Unità Organizzativa 4 (Sviluppo locale sostenibile partecipato) del Dipartimento XIX (Sviluppo e recupero delle periferie). Dal 2011 al 2023 ha coordinato la Biennale dello spazio pubblico.

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