Argentina, Cile
Alla ricerca di armonia con i paesaggi
Published 23 maggio 2023 – © riproduzione riservata
Argentina: El Futuro del Agua
L’acqua è al centro delle riflessioni della partecipazione argentina. Dopo aver vagato tra padiglioni “senza mostra”, finalmente troviamo una progettualità non solo attraverso un racconto del territorio in rapporto con questo elemento, ma anche un allestimento che dialoga con lo spazio e amplifica la riflessione all’interno di un ideale flusso d’acqua. Un fluido blu in cui si naviga liberamente tra piani bianchi di luce, tavoli luminosi, come quelli che si trovano nei laboratori fotografici, sui quali sono disposte immagini che evidenziano le nuove relazioni tra l’acqua, il territorio e le città attraverso una selezione di architetture recenti.
Cile: Moving Ecologies
Tra coloro che portano avanti un’idea di racconto all’interno di uno spazio che diventa esperienza ci sono i cileni. La mostra, con un allestimento suggestivo, c’invita a immaginare quale sarà l’inventario, o camera delle meraviglie (Wunderkammer) delle specie che daranno vita ai futuri paesaggi. A partire dal lavoro di catalogazione delle specie endemiche e native che il Cile conserva nella Banca dei semi della località di Vicuña, viene presentata una collezione di 250 sfere piene di semenze, per lo più con bassa o nulla capacità di germinazione, che raccontano storie di speranza e cura. Le stesse semenze che oggi vengono utilizzate dagli architetti cileni per affrontare le principali sfide architettoniche e urbane del futuro: con specie che colonizzano suoli altamente degradati, migliorano lo stato di suoli contaminati e la qualità della vita urbana, o ripristinano gli ecosistemi dopo catastrofi naturali e devastazioni da incendi dolosi. Esperienze che parlano di un futuro in cui il territorio diventa un laboratorio, un vero e proprio assemblaggio cosmopolitico in cui sia gli agenti umani che quelli non umani possono ricostruire le relazioni tra l’architettura e la vita. Anche in questo caso l’architettura è poco emergente, anche se vengono portanti 14 progetti di sperimentazione sul territorio, ma questa raccolta di semi rappresenta molto bene l’idea di Laboratorio del futuro, attraverso un allestimento che permette almeno di “sognare” un futuro per l’architettura e le città caratterizzato dalla cooperazione tra le specie, dalla riabilitazione degli ecosistemi.
Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi