Architettura e inclusività

LE RAGIONI DI UNO SPECIALE

 

L’architettura, con la sua capacità di plasmare i luoghi in cui viviamo, ha un potenziale straordinario per favorire una società più giusta e accogliente.

Questo speciale indaga come il progetto architettonico possa abbattere barriere fisiche, cognitive e culturali, creando ambienti realmente partecipativi. Si distingue l’accessibilità, intesa come rimozione di ostacoli, dall’inclusività, che ambisce a progettare spazi capaci di accogliere ogni individuo. Spesso, infatti, le normative si limitano a risolvere problemi pratici senza considerare l’esperienza complessiva dell’utente; da qui l’esigenza di un approccio che integri estetica e funzione.

Ulteriori approfondimenti esplorano il potenziale del design inclusivo, interrogandosi se la disabilità possa essere letta come un genere, e analizzano come l’architettura possa contrastare discriminazioni intersezionali.

Si affrontano anche temi legati ai musei, che attraverso l’accessibilità possono ridefinire l’esperienza culturale, e ai luoghi della memoria storica, capaci di universalizzare traumi collettivi attraverso il progetto.

Le città, troppo spesso caratterizzate da spazi di esclusione e controllo, rappresentano un altro ambito chiave. Ripensarle significa intervenire sulla loro struttura e sulle relazioni che le attraversano, adottando una visione integrata che tenga conto delle esigenze umane insieme a quelle del mondo naturale e animale.

Il turismo accessibile è discusso come opportunità per coniugare inclusione e sostenibilità, mentre il Design for All dimostra che bellezza e accessibilità possono coesistere.

Si valorizza, infine, il contributo di architetti con disabilità, il cui vissuto offre prospettive inedite.

Questo progetto intende stimolare un dibattito critico, trasformando l’inclusività in un principio cardine dell’architettura contemporanea.

 

A cura di Sergio Bettini con la collaborazione di Ubaldo Spina

 

 

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