Grecia
The School of Athens: spazi di circolazione all’interno dei luoghi per l’insegnamento
I freespace sono i percorsi e comunque tutto ciò che non è aula all’interno degli edifici accademici: spazi comuni e di passaggio, ambienti non definiti da un uso preciso, ma che sono visti come spazi di relazione. Per i curatori si tratta di spazi informali, “in-between”, che caratterizzano e storicamente hanno caratterizzato gli spazi educativi nella nostra civiltà: potenziali luoghi per l’insegnamento, non proprio una stanza chiusa funzionale all’apprendimento, allo scambio di informazioni, nozioni e conoscenze.
La ricerca, frutto di una collaborazione tra gli studenti della dell’Università Tecnica di Atene e l’Architectural Association di Londra, raccoglie, seleziona, e mette a confronto questi particolari ambienti all’interno degli edifici accademici definiti come luoghi informali, liberi -freespace appunto- capaci di amplificare la vitalità delle istituzioni: visione utopica di uno spazio, aperto, informale e comune per l’apprendimento.
L’ambizione del progetto è quella di realizzare una scansione del panorama attuale dell’architettura delle università, per estrarre gli spazi “liberi” interessanti e di successo: si parte dai peripatetici e dalla tipologia del teatro greco come ambienti originari di trasmissione del sapere, per arrivare agli attuali corridoi, percorsi e scale che possono diventare luogo per ospitare conversazioni informali e conferenze. Proprio i gradoni sono gli elementi architettonici che guidano la selezione degli esempi ma anche l’allestimento: una grande cavea su cui poggiano 56 plastici bianchi realizzati uniformemente al plotter 3D. L’interno del padiglione è trasformato in un paesaggio classico -una sorta di scuola di Atene- in cui i modelli sembrano volare, poggiati su sottili piedistalli d’acciaio.
I plastici in mostra sono i nodi di un’ideale griglia che occupa il padiglione nelle tre direzioni dello spazio, classificati per tempo, tipologia, dimensione: dall’Accademia Platonica di Atene, al Carpenter Center di Le Corbusier, all’infinito corridoio del MIT, ai cortili dell’Università di Cambridge, per finire con i vuoti polifunzionali del Rolex Learning Center di SANAA a Losanna.
Spesso, nelle università italiane ci si lamenta della mancanza di aule…
Nata a Garbagnate Milanese (1980), presso il Politecnico di Milano si laurea in Architettura nel 2005 e nel 2012 consegue un master. Dal 2006 collabora alla didattica presso il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e presso la Facoltà di Ingegneria di Trento (Dipartimento di Edile e Architettura). Dal 2005 al 2012 svolge attività professionale presso alcuni studi di architettura di Milano. Dal 2013 lavora come libero professionista (aap+studio) e si occupa di progettazione di interni, allestimenti di mostre e grafica. Dal 2005 collabora con la Fondazione Pistoletto e dal 2013 con il direttivo di In/Arch Lombardia. Ha partecipato a convegni, concorsi, mostre e scrive articoli per riviste e testi